Lo stilista di oggi è . . ." Roberto Capucci " !
Grazie agli studi al liceo artistico prima e all’Accademia di Belle Arti poi, non solo conosce la storia dell’arte ma anche le tecniche pittoriche e plastiche, il disegno, la grafica. La prima gli fornisce consapevolezza culturale e di visione; le seconde gli danno gli strumenti per ricercare e verificare metodi e approcci nuovi. Tutto il suo percorso creativo costellato di riconoscimenti e invenzioni è segnato proprio dalla ricerca e dalla sperimentazione formale.
Nel 1950 fonda la sua casa di moda e già nel 1956 a soli ventisette anni, il grande stilista francese Christian Dior lo definì pubblicamente in un'intervista a Vogue "il miglior creatore della moda italiana", per l'assoluta originalità delle sue creazioni che in seguito la critica, pressoché unanimemente, considererà vere e proprie "sculture in tessuto".
Nel 1962aprì un atelier a Parigi, dove venne accolto fra clamori ed entusiasmi, ricevendo critiche positive da parte della stampa e l’onore di essere il primo artista italiano a cui sia stato chiesto di "firmare" un prodotto.Il 1968 vede il suo definitivo rientro in Italia, a Roma,nel 1970 Pier Paolo Pasolini gli chiese di realizzare gli abiti di Silvana Mangano per il film Teorema.
Dal 1980 si separa dalle grandi istituzioni della moda proponendosi di disegnare una sola collezione di "alta moda" (non si è mai dedicato al pret-a-porter) all’anno e di presentarla ogni volta in una città diversa.Le molteplici fonti d’ispirazione: dal mondo vegetale agli elementi fondamentali (Acqua, Terra, Aria, Fuoco); dai fenomeni fisici ai riferimenti artistici. Ecco allora colori puri alla Beato Angelico; ampie maniche e sontuosi strascichi come in Pisanello, Benozzo Gozzoli, Paolo Uccello; velluti e dettagli sartoriali di Carpaccio, Tiziano, Tintoretto; fianchi allargati come in Velàzquez; ed ecco Tiepolo, cui rende pubblicamente omaggio. S’impadronisce inoltre, filtrandole attraverso la propria sensibilità e cultura, di ogni novità e suggestione del ‘900.Ma tutta la sua produzione rimanda, soprattutto, all’eterno sogno umano del superamento dei propri limiti, attraverso la creazione di abiti di dimensioni impossibili, con propaggini asimmetriche, ali d’uccello o farfalla, zampilli serici, grandi code…. In essi le forme naturali del corpo si oltrepassano in una sorta di dimensione “divina”, astratta, priva di esigenze materiali, fisiche, temporali.
E appunto al di fuori del tempo e della moda le sue opere, ospitate nei maggiori musei del mondo, si rivelano in tutta la loro stupefacente presenza estetica.I suoi abiti sono stati indossati da moltissime celebrità e, soprattutto nelle cerimonie, da tante donne dell'alta società italiana ed europea.
Tra gli abiti più famosi c'è quello indossato da Rita Levi-Montalcini in occasione del conferimento del Nobel per la medicina del 1986.
che bel blog ;)
RispondiEliminadivento tua follower
se ti va di passare da me ecco il link
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grazie mille mi fa piacerissimo che ti piaccia,ora passo a dare un'occhiata al tuo!un bacio!
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